Turismo Lento, la risposta ai nuovi stili di viaggio
Il turismo durante il Coronavirus nel 2020 ha subito un calo impressionante: l’ENIT ha certificato un calo del 49% rispetto al 2019, ma questo momento di stop ha rappresentato anche l’occasione per molti di ripensare a nuove idee e modelli di business.
L’ Italia guarda in particolare al Turismo lento: non soltanto i borghi, in questo momento storico cresce la domanda di vacanza all’aria aperta, con una maggiore rivalutazione dei cammini storici e un nuovo sguardo è rivolto anche all’affascinante rete dei caratteristici rifugi delle nostre bellissime montagne.
Solo in Italia si contano almeno 60 cammini storici da Nord a Sud: dai più noti come la Via Francigena o il Cammino di San Francesco, a quelli ancora da scoprire. Oltre ai cammini e i rifugi, contiamo siti e percorsi meno conosciuti ma di grande interesse per appassionati di Trekking, Mountain bike e molto altro ancora.
Per le città d’arte invece? Le chiavi sono: innovazione e prossimità
Iniziamo a pensare che i primi a voler fare attività, scoprire posti saremo proprio noi, poi, solo in seguito i turisti stranieri.
Non solo destinazioni di viaggio, ma anche cultura negli interessi delle persone del posto. C’è una rinnovata voglia di esplorare i luoghi culturali: perciò sì al turismo di prossimità in chiave innovativa.
Un esempio è il Museo Egizio di Torino, che conta quasi un milione di visitatori annui, grazie anche a un’efficace comunicazione sui social e a eventi rivolti prima di tutto ai torinesi.
Non è più tempo di Turismo di massa
Si parla di “nuovi stili” di viaggio e di vita, “nuova normalità”. Non è più tempo di un turismo fatto di folle, file interminabili e attività pensate e realizzate ad hoc per turisti stranieri: è ora di riscoprire, rivalutare, rallentare, ma soprattutto di innovare.
Il via ad un turismo sempre più di prossimità, volto a mostrare non solo ai viaggiatori, il lato più genuino, spontaneo e quotidiano di destinazioni e a spogliare le attività ed esperienze dell’aspetto prettamente “commerciale”.
Come disse l’architetto Mies van der Rohe: “Less is more”
Cosa ti piacerebbe fare se potessi tornare ad uscire tranquillamente? Questa è la prima domanda da porsi. Occorre pensare ad un nuovo modo di fare attività e di vivere la “destinazione”: consegnare al turista straniero la stessa percezione del luogo, museo che si consegnerebbe ad una persona di una città limitrofa che è lì di passaggio, senza trucco e senza inganno.
Smettere di cercare la perfezione di contenuti a tutti i costi con tour venduti e rivenduti di cui si conosce il discorso a menadito.
L’effetto “wow” arriva quando vivi un’attività senza effetti speciali studiati con ansia il giorno prima, ma di cui percepisci la naturalezza di chi la conduce.
Buoni propositi per il 2021: stare al passo con i tempi, sfruttare i nuovi strumenti tecnologici per offrire i propri servizi e rinnovare il proprio stile di attività tenendo in considerazione che il nuovo target è rappresentato in primis dalle persone del posto e poi dai turisti.
Chi sarà pronto a rinnovarsi e ad accogliere gli strumenti innovativi sarà pronto a rispondere ai nuovi stili di viaggio e non.
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